Ricordare per costruire il futuro
Martedì 7 maggio, c/o la sala Tokyo del Museo del Presente, gli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado “Dante Alighieri” hanno incontrato il prof. Carlo Spartaco Capogreco sul tema “TRA STORIA, MEMORIA E FANTASIE. Cosa è stato e cosa non è stato il campo di Ferramonti”. Il prof. Capogreco, docente di Storia contemporanea all’UNICAL e storico autorevole dei campi di concentramento e internamento fascisti, ha ricostruito, attraverso foto d’epoca e un racconto accattivante, la storia del campo di Ferramonti, la cui costruzione è iniziata nel giugno del 1940, in una zona paludosa del comune di Tarsia, a opera della ditta romana Parrini, e il conseguente arrivo dei primi gruppi di ebrei. Una storia singolare e, per molti versi, un unicum quella di Ferramonti, che, contrariamente a quanto si pensa, non è un campo di sterminio ma di concentramento/internamento, in cui gli ospiti, pur privati della libertà, non hanno subito la stessa sorte degli ebrei nei campi nazisti. Una storia così singolare che ha visto gli ebrei dare vita ad una comunità organizzata in tutti i suoi aspetti, con la creazione di scuole, tornei sportivi, laboratori teatrali e di pittura, una biblioteca, addirittura un comitato politico. Dopo l’arrivo degli alleati e la liberazione del campo, molti ebrei decidono di restare, dando vita a quella che lo storico ha definito Repubblica di Ferramonti. Tante le domande degli studenti, curiosi di conoscere la vita del campo, dai problemi dell’approvvigionamento dei viveri a quello delle cure mediche in caso di malattia, fino al rapporto degli ebrei internati con le popolazioni locali. Alcune alunne hanno letto riflessioni personali sull’importanza della memoria e della post memoria, problema che si pone con la progressiva scomparsa dei testimoni diretti di quegli eventi, con frequenti riferimenti agli attuali eventi storici, in particolare il conflitto in Israele. E proprio l’importanza e la necessità della memoria sono stati il filo conduttore dell’incontro: ricordare non per celebrare in occasione della Giornata della Memoria un rituale fine a sé stesso, ma ridare valore alle STORIE e alla STORIA, fornendo agli studenti gli strumenti per leggere il mondo perché quello che è stato è ancora oggi.
Ringraziamo il Professor Capogreco per aver accolto il nostro invito e condiviso con noi le sue riflessioni.
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